Zampone di Modena IGP


Zampone di Modena


Zampone di Modena IGP
Riconoscimento IGP: Reg. CE n.590/99.
Zona di produzione: stessa zona del Cotechino di Modena (oltre che in Emilia Romagna, nelle regioni di Toscana, Lazio, Marche, Piemonte, Lombardia, Veneto e anche nella provincia di Trento).
La leggenda racconta che la sua nascita sia dovuta ad un assedio che la città di Modena subì, nel XVI secolo, ad opera di Giulio II. L’impasto è praticamente lo stesso del Cotechino di Modena.
Si utilizza carne di maiale magra e grassa, macinata grossolanamente, unita poi a cotenna di maiale, tritata invece molto finemente.
Il tutto viene poi salato, speziato e insaporito con erbe aromatiche, lavorato con vino e conservanti ammessi dalla legge, quindi insaccato nella pelle della zampa anteriore del suino, ben pulita, raschiata e lavata accuratamente. Diversamente da altri tipi di salumi necessita di una lunga cottura prima del consumo. In vendita fuori dalla zona di origine soprattutto nel periodo natalizio, se ne trovano anche di precotti sterilizzati, apprezzati perché permettono di accorciare i tempi di preparazione. Al contrario di quanto si è portati a pensare, lo zampone è un alimento equilibrato. Classico è il suo accoppiamento con le lenticchie, si sposa ottimamente anche con i ceci, i fagioli e le patate. Esiste anche una versione che lo vede cotto direttamente nelle patate lessate e pressate.
CONSORZIO ZAMPONE MODENA COTECHINO MODENA
Storia:

Lo Zampone Modena e il Cotechino Modena devono la loro fama all’origine geografica dei luoghi dove tradizionalmente sono stati ottenuti. L’origine storica di queste produzioni risale a Modena molti secoli fa. Sono i padri di tutti gli insaccati che contengono cotenna. In seguito vennero prodotti anche nelle altre regioni dell’Italia centro-settentrionale, dove furono tramandate e diffuse le stesse conoscenze nell’arte di fabbricare tali insaccati di puro suino.
Zampone Modena. Gioia ad un animo triste.
Lo Zampone Modena avrebbe fatto la sua apparizione nel 1511 a Mirandola, a pochi Km da Modena, quando la città venne assediata dalle milizie di Papa Giulio II. In quell’occasione i Mirandolesi si sarebbero ingegnati per evitare che i maiali cadessero nelle mani degli invasori, macellandoli ed insaccandone le carni macinate nella cotenna, dando così origine al Cotechino, e successivamente nelle zampe, decretando la nascita dello Zampone.
L’originalità della forma consacrò la fortuna di questo prodotto nei secoli successivi.
Verso la fine del ‘700 nell’immaginario gastronomico collettivo lo Zampone Modena sostituì (insieme all’altrettanto famoso Cotechino) la salsiccia gialla che rese celebre Modena già nel Rinascimento. Nel 1800 consacrò il successo su larga scala del prodotto, come testimoniano gli scritti del gastronomo romano Vincenzo Agnoletti e le numerose testimonianze letterarie.

Emile Zola ammoniva ad esempio “se volete allegria, mangiate modenese, lo zampone dà gioia ad un animo triste”.
Cotechino Modena. Musica, maestro!
Il Cotechino Modena viene considerato il padre di tutti gli insaccati. Era già famoso all’epoca dei primi Stati Italiani come una delle più tipiche e prelibate preparazioni gastronomiche emiliane.
Nel Ducato di Milano si parlava del “coteghin” fatto a Modena, che si è poi diffuso in tutte le regioni dell’Italia centro-settentrionale.
Il compositore Gioacchino Rossini scriveva al signor Bellentani, uno dei pionieri della produzione su larga scala del Cotechino Modena, “Vorrei quattro Zamponi e quattro Cotechini, il tutto della più delicata qualità”.
Un idea per il palato

Zampone Modena con zabaione al cognac
Tempo di preparazione: 40
Ingredienti per 6 persone:
• 1 Zampone Modena IGP • 3 tuorli d’uovo • 1 cucchiaio di cognac
• 1 pizzico di sale • broccoli per guarnire
Preparazione
Mentre fai cuocere lo Zampone Modena, monta a fuoco basso i tuorli d’uovo con la frusta e successivamente aggiungi un pizzico di sale e, a filo, un cucchiaio di cognac.
Non appena lo zabaione sarà denso, disponi su un piatto da portata lo Zampone Modena tagliato a fette, guarnisci con i broccoli cotti al naturale e con lo zabaione caldo.
Fonti:
Un post dedicato a questa eccellenza del nostro territorio e alla perseveranza di chi ancora lavora le materie prime cercando di mantenere intatte, valorizzandole, le caratteristiche proprie di gusto e origine della materia prima, con l’amore e la passione per il proprio mestiere. La tradizione va rispettata e valorizzata attraverso la memoria e la tecnologia, che possono e devono coesistere. 

 Consigliato da

Simona Rinaldi (kolonistuga ke-r)
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