La natura ringrazia. Ne pianterò uno io per commemorarlo e rievocare il vostro sentire.
Simona
Pace di Primavera.
O gloriosa pace,
della terra, nel sole;
pace di primavera,
sacro silenzio pienodi palpitanti foglie,
tentato ad ora a ora
da un trillo alto, vivace
d’augel che si allontana;
non sei tu forse arcana
della terra preghiera?Non son forse parole
gl’inesplicati odori
dei felici tuoi fiori?
Raggiante in bel sereno
il cielo ampio le accoglie;certo la terra adora,
sente la terra amore;
il palpito immortale
io sento del suo cuore.L.Pirandello da L’Aquilone “Antologia Italiana per la Scuola Media” Società Editrice Internazionale 1959
E’ sempre stato così: quando l’aria ancora profuma di calicanto e i primi temerari narcisi sbirciano dalla bordura il risveglio dell’incipiente paesaggio primaverile, lui è là, con le braccia protese verso il lago già addolcite dal bianco-rosa dei delicati fiori.
Era.
“Non farò mai abbattere quest’albero finché non sarà totalmente morto”, è stato per anni il commento di Paolo di fronte agli inevitabili tagli compiuti dal giardiniere durante la potatura invernale.
Addolorati, di anno in anno assistevamo alle amputazioni necessarie per consentire al grande albero di non affaticarsi ulteriormente nel suo lento processo di decadimento.
Cicatrizzante, concimazioni, lozioni ecologiche per riparare le ferite delle malattie … lui gradiva le cure e attraversava ancora una volta la stagione, esortando i sempre più fragili nuovi rametti a vivere gioiosamente l’avventura del tempo che resta.
Tra i cinquanta e i sessant’anni l’età stimata. Quando siamo arrivati noi, lui era già là…
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grazie, simona!. come sta bene qui il ricordo del nostro bell’albicocco che ha terminato il suo ciclo di vivente. sei una donna speciale. un caro saluto da me e da luciana
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