Orto 2022

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Orto 2023

Banca delle Terre Agricole – ISMEA

Banca delle Terre Agricole

1. Cos’è la Banca nazionale delle Terre Agricole?

La “Banca nazionale delle terre agricole” (di seguito, Banca), istituita dall’art. 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, costituisce l’inventario completo dei terreni agricoli che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali dei medesimi, sulle modalità e condizioni di cessione e di acquisto degli stessi. La Banca, gestita da ISMEA, opera a livello nazionale e le modalità di vendita sono regolate dai criteri pubblicati e vigenti al momento dell’avvio della procedura competitiva.

Agricoltura, la “terra promessa” in Emilia-Romagna. Mille ettari all’asta

Ci sono campi da seminare, ma anche boschi, pascoli, frutteti e vigneti. Ora la domanda è: chi offre di più per accaparrarseli? Perché il meccanismo è proprio quello dell’asta. In ballo ci sono 19.800 ettari distribuiti in tutt’Italia, e oltre 1.050in Emilia-Romagna. A metterli all’asta è la quinta edizione della banca nazionale delle terre agricole-ismea aperta dallo scorso 7 marzo. “La banca nazionale delle terre agricole nasce per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di terra, con un’attenzione particolare rivolta ai giovani under 41” che possono pagare il prezzo del terreno a rate, a tasso fisso e fino a 30 anni, spiega la direttrice generale di Ismea, Maria Chiara Zaganelli.

https://www.ismea.it/banca-delle-terreLink

https://www.ismea.it/banca-delle-terre


Bandi – Gestione della Biodiversità _ Link

Politica agricola comune 2023-2027

REGIONE EMILIA ROMAGNA

Impresa Agricola Rinaldi Graziano

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2021/agroambiente-10-1-09-10-1.10#foldeeps


… era la gatta che guardava il fuoco …

Grazie caro Paolo, la Pippi e tutti i nostri cari amici felini ci saranno sempre vicini

LUOGHI del LARIO e oltre ...

… Era la gatta che guardava il fuoco che tu avevi messo nel tuo post.

Ora sarà per sempre davanti al camino e anche tu e voi la custodirete nella memoria. Il suo corpo riposa nel campo, sotto il bamboo, che guarda il nostro orto, dove ogni giorno andiamo.

Volevo renderti partecipe e ringraziarti per avere anche tu questo cuore felino …

 

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Mipaaf – In dirittura d’arrivo bando per fotovoltaico su tetti agricoli previsto da programma PNRR

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17857

L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e  contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.

Pianeta PSR


Potatura e legatura della vite con i salici – Febbraio 2022

#Potatura e #legatura della #vite con i salici

Vite in campo

Legatura

legare le viti


Una volta terminata la potatura, corta o lunga che sia, è necessario ancorare la vite ai supporti dell’impianto (tutori, pali, fili) mediante opportune legature per evitare che il vento forte possa spezzare la pianta e per agevolare la vite nel mantenere la forma di allevamento scelta. È importante che la legatura sia quanto più possibile aderente al palo/tutore e che sia “dolce”, ovvero non troppo stretta (per evitare che la sfregatura possa danneggiare il legno) e senza strozzature. La legatura può essere effettuata con diversi materiali: plastica, rafia, biodegradabile ed altri. Per ovvii motivi ambientali, ma anche estetici, è preferibile utilizzare fili biodegradabili, al massimo la rafia, escludendo del tutto l’uso della plastica. Ma la scelta ecosostenibile per eccellenza è un’altra ed è rappresentata dal ramo di salice in quanto biologico e biodegradabile, ma anche sicuro in quanto, essendo vegetale, avvolge dolcemente la pianta senza provocarle danni di alcun tipo.

Il filare

La legatura

A novembre i contadini raccoglievano i rami rossi dei salici (i cosiddetti stropari) piantati lungo i fossi di drenaggio e la sera, dopo cena, ci si sedeva in casa e si faceva una cernita: da una parte la stropa, il corpo centrale del ramo, grosso e flessibile, dall’altra i stropeini, i rametti sottili che partivano dalla stropa. Successivamente si andava nel vigneto e si usavano i stropeini per legare i tralci della vite ai fili di ferro, mentre la stropa veniva impiegata per legare il fusto. La vite infatti è una pianta rampicante, e se non viene addomesticata cresce storta.

Link

La potatura e legatura Azienda Agricola Rinaldi Graziano


Passatelli Emiliani

Passatelli emiliani

5 uova

Link storia e ricetta

Passatelli casalinghi in brodo di gallina e vagonate di parmigiano reggiano

I passatelli sono una variante della cosiddetta tardura, meglio conosciuta come stracciatella. Si tratta di una minestra nutriente e leggera che si preparava, in tempi antichi, specificamente per le puerpere, per ridar loro forza e nutrimento genuino dopo il parto. Ai tempi si partoriva ancora in casa e la tradizione voleva che la mamma o la suocera della puerpera si adoperasse a cucinare la stracciatella, da servire a letto alla neo-mamma, appena avesse dimostrato di avere appetito. La stracciatella è stata ricordata anche da Michele Placucci, un famoso autore di racconti della Romagna dell’800, in diversi suoi scritti. La tardura o stracciatella era una ricca minestra di pangrattato, uova e formaggio, leggera ma nutriente, considerata l’ideale per ricostituire le donne dopo la gran fatica del parto e promuovere la montata lattea.

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Procedimento

  • Sbattere le uova con una forchetta, dopo averle aromatizzate a piacere con la noce moscata e salate, finché il composto risulterà liquido, liscio, molto omogeneo e senza nessun grumo;
  • Unire alle uova sbattute il parmigiano e sbattere nuovamente, fino a far diventare il composto omogeneo;
  • Unire il pangrattato e lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto sodo, molto liscio e morbido, leggermente umido;
  • Inserire, un po’ per volta, l’impasto nello schiacciapatate e schiacciare: si formeranno i passatelli, di forma e dimensione non per forza tutti uguali;
  • Cuocere i passatelli nel brodo di carne già a bollore;
  • Attendere finché i passatelli non vengono a galla, circa 2/3 minuti, e servire in piatti fondi con abbondante brodo, caldissimi;

Il ferro per i passatelli: un utensile prezioso

Nell’800 e nel ‘900, nei casolari romagnoli, i passatelli si preparavano con l’apposito ferro per i passatelli. Oggigiorno, trovarne uno originale è quasi impossibile. Chi lo possiede fa bene ad andarne molto fiero, perché è in possesso di un utensile prezioso e di prestigio, che racconta storie di semplicità e buona cucina tradizionale. Ai giorni nostri, i passatelli vengono spesso preparati usando lo schiacciapatate: l’unico arnese in grado di sostituire il ferro originale. Alternative più tecnologiche, anche se sicuramente meno romantiche, sono gli elettrodomestici più sofisticati come gli estrattori orizzontali (ad esempio i modelli Hurom).

Foliage? Fogliame di casa, Autunno magico

Fogliame d’autunno

Errore di recupero del file multimediale

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.

Ungaretti, Soldati

  • “Tosaerba” d’epoca
    La storia del Raserba Le Macchine Agricole
  • "Il Matto delle Giuncaie"
    “Il Matto delle Giuncaie” è un vino di grande pregio, ottenuto da uve sangiovese di un unico cru, che viene fatto maturare 12 mesi in piccole botti di rovere francese e poi affinato per almeno 3 mesi in bottiglia. Vino Il Matto delle Giuncaie http://www.newsfood.com La villa Medicea di Dianella risale alla fine del XVI […]
  • "Piccole cosette" da sapere…ah il Made in Italy
    A Constellation Brands il 100% di Ruffino: Il gruppo statunitense Constellation Brands ha annunciato lo scorso 6 ottobre di aver assunto il controllo totale della casa vinicola italiana Ruffino, dopo aver acquisito da Mpf International la quota restante del 50,1% con un investimento di circa 50 milioni di euro (69 milioni di dollari) per il […]
  • "Wine on the road" su Golagioconda: ancora un mese per partecipare al quinto concorso letterario di Villa Petriolo!
    Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter […]
  • … era la gatta che guardava il fuoco …
    Originally posted on LUOGHI del LARIO e oltre …:
    … Era la gatta che guardava il fuoco che tu avevi messo nel tuo post. Ora sarà per sempre davanti al camino e anche tu e voi la custodirete nella memoria. Il suo corpo riposa nel campo, sotto il bamboo, che guarda il nostro orto, dove ogni…

Un giro in carro

Il Carro Agricolo e i forconi

Pronti via…
Andiamo con il forcone
Rosi e il forcone
Una roba preistorica
Svuotiamo il carro
Sfalci per l’isola compostabile
Torniamo indietro
Vai di curva
Super Mamma a suo agio come ha sempre vissuto fin da piccola

Il carro agricolo

IL BIROCCIO

IL BIROCCIO

El birocc, “il biroccio” è un carro agricolo con un lungo timone anteriore, al quale viene aggiogata una coppia di buoi. Ha due ruote grandi adatte per andare su strade sconnesse e nei campi. Questo mezzo, una volta indispensabile per il trasporto dei materiali in campagna, oggi sta scomparendo, sostituito dai trattori e dalle macchine agricole.
Nel documento che segue, attraverso il racconto di un vecchio birocciaio, cercheremo di seguire le fasi di costruzione del birocc e di analizzare le varie parti. Sarà così possibile comprendere il complesso lavoro artigianale che sta dietro alle parti in legno, a quelle in ferro e alla decorazione.