Bandi – Gestione della Biodiversità _ Link

Politica agricola comune 2023-2027

REGIONE EMILIA ROMAGNA

Impresa Agricola Rinaldi Graziano

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2021/agroambiente-10-1-09-10-1.10#foldeeps


Mipaaf – In dirittura d’arrivo bando per fotovoltaico su tetti agricoli previsto da programma PNRR

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/17857

L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e  contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore.

Pianeta PSR


Pianeta PSR – L’approccio agroecologico come modello agricolo multifunzionale: un modello interpretativo per l’esperienza italiana

Approccio Agroecologico

L’agroecologia viene sempre più evocata come un paradigma in grado di assicurare, attraverso l’applicazione dei principi e dei concetti dell’ecologia alla progettazione e alla gestione di sistemi agroalimentari sostenibili, la produzione di cibo in linea con il rispetto dell’ambiente, della salute e dei diritti degli agricoltori e dei consumatori.  
L’obiettivo del rapporto “Agroecologia e PAC”, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia nell’ambito delle attività della Scheda progetto CREA 5.2 “Azioni per l’agricoltura biologica” della Rete Rurale Nazionale 2014-2020, è quello di fornire una base conoscitiva sull’agroecologia e di avviare un confronto con le istituzioni, i ricercatori, il mondo agricolo e gli altri stakeholder sulla possibilità di introdurre l’approccio agroecologico nell’ambito del Piano strategico nazionale della PAC post 2022.  

Le attività non agricole costituiscono una doppia opportunità: da un lato, permettono agli agricoltori di poter contare su un reddito supplementare, dall’altro, contribuiscono rafforzare la resilienza economica ed ecologica dell’azienda agricola.

Resilienza economica ed agricola

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Alla luce dell’analisi condotta le imprese multifunzionali italiane emergono come precursori dell’approccio agroecologico. A riguardo è difficile sostenere che gli imprenditori, in particolare i giovani, conducano le loro imprese sulla base di una pratica codificata di produzione, quanto piuttosto che questa si basa su una precisa scelta di cercare pratiche sostenibili alternative all’agricoltura convenzionale, di operare nel rispetto degli habitat, dei paesaggi, della biodiversità delle piante e degli animali e di prestare attenzione al recupero e al riutilizzo delle risorse naturali. L’apertura verso l’esterno, lo scambio e la sperimentazione, l’attenzione ai fabbisogni del territorio e della popolazione conferiscono alle aziende agricole multifunzionali un maggiore dinamismo che contribuisce al miglioramento dell’attrattività dell’area sostenendo l’economia locale e rafforzandone il senso di appartenenza.

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Post PAC – Pianeta PSR

http://www.pianetapsr.it

Pianeta PSR


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STORIA – Agroforestazione

Agroforestazione

AGROFORESTAZIONE


Il tè in Italia

https://www.destinazioneterra.com/2017/04/20/unica-piantagione-di-te-in-italia-lucca/

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“negozio delle risorse” Ressourcerie

 Ressourcerie

Ed ecco un post  interessante che taglio da architetturaecosostenibile , un progetto “ecologico”e di utilità sociale, direi, che trasforma in attività imprenditoriale con un guadagno sicuro e giusto di ambe le parti, questo modello di “centro di raccolta, oasi ecologica”, in opportunità per creativi volenterosi ed utopisti.  Chissà se questa sorta di Franchising potrà prendere piede anche qua in Italia, invasa da Mercatini, Mercatopoli, Mercato del prete e chi più ne ha più ne metta, senza essere trasformata nell’ennesima operazione Radical Chic, vedremo! Tutte le persone di buona volontà creativa ringrazierebbero l’avvento: intanto questa iniziativa parigina, (madre del Radical Chic, n.b) è degna di nota.

ke-r

………………….

di Giuseppina Ascione

“Oggi si parla tanto di necessità di trasformazione economica e di nuove dinamiche sociali da inserire nel mercato del lavoro, e allora perché non elogiare un’iniziativa imprenditoriale che sembra essere la giusta risposta anche al problema ecologico? Vogliamo qui parlare della diffusione in Francia, e soprattutto a Parigi, di un nuovo tipo di negozio: la “ressourcerie”. La traduzione letterale del termine “negozio delle risorse”, e, malgrado l’affinità del suono con termini quali boulangerie o patisserie ci colleghi a deliziosi prodotti alimentari, quello che questo luogo rappresenta è invece qualcosa che si avvicina molto al centro di raccolta dell’usato. Paragonarlo però al classico mercatino delle pulci o ad organizzazioni come “Salvation Army” potrebbe essere molto riduttivo, perché gli oggetti che qui si raccolgono, seppur attraverso donazioni, vengono per la maggior parte reinventati e riproposti in nuovi tipi di assemblaggio e con prezzi accessibili. I risultati finali sono a volte strabilianti e apprezzabili soprattutto se la stravaganza rientra nel gusto del cliente: nel guardare le vetrine è molto probabile imbattersi in lampade da tavolo fatte di bottiglie di plastica, oppure porta-ritratto realizzati con palle da tennis, o anche cornici per specchi fatti da pneumatici riciclati.

Tale fenomeno, analizzato maggiormente nel suo aspetto organizzativo, e mettendo da parte le considerazioni sulla qualità dei prodotti finali, potrebbe diventare un interessante modello imprenditoriale slegato dalle logiche di mercato tradizionale, perché in questo caso il ciclo produttivo si alimenta con il contributo dello stesso consumatore, secondo un processo continuo ed inesauribile, in cui tutti i soggetti coinvolti traggono vantaggi, e che elimina a priori il problema logistico della distribuzione. Inoltre, non è da sottovalutare l’effetto educativo sulla formazione eco-responsabile del cittadino e la sua attiva partecipazione alla salvaguardia dell’ambiente. Trasferire tale modello anche sulla produzione di oggetti di maggior valore e necessità non è nemmeno un’utopia anzi, in alcuni casi, è già realtà. Un esempio è fornito proprio dalla “Interloque Ressourcerie”, che raccoglie tra le varie cose anche computer datati, per poi ripararli e creare uno strumento molto più economicamente abordabile qualora se ne richieda un uso semplificato.

di Giuseppina Ascione

su Architettura Ecosostenibile  Curiosità  varie  La Ressourcerie: il negozio delle risorse. Un modelloimprenditoriale basato sul recupero.

http://interloque.com/ressourcerie1.htm