Balle di Fieno – Giugno

Giugno 2021 – Balle di Fieno e Orto

25 Giugno 2021

Farmlife – June – Balle di Fieno

Le balle di fieno

Le balle di fieno, composte da erba essiccata, vengono raccolte e immagazzinata ai fini di alimentare animali da allevamento, in particolare bovini, equini, caprini e ovini.

Anche piccoli animali domestici come conigli e piccoli roditori possono mangiare fieno.
Soprattutto per i conigli l’alimentazione corretta è a base di fieno, senza cereali, pane, pellets o quant’altro.
Il fieno per i conigli rappresenta l’alimento principe, importante anche per mantenere una corretta masticazione, consumando i denti ed evitando problemi di malocclusione.
Sconsigliato invece per i suini, che non digeriscono bene le fibre vegetali della pianta.

Il fieno viene usato come alimento anche quando non ci sono abbastanza pascoli a disposizione, a causa delle condizioni climatiche avverse, come in inverno oppure dove sono carenti i pascoli disponibili come nelle zone a coltivazione agricoltura intensiva.

Il fieno viene tagliato e raccolto più volte nel corso dell’anno.
A seconda del periodo in cui avviene questa operazione, prende nomi diversi:

  • fieno di primo taglio, meno pregiato
  • fieno di secondo taglio, quello più pregiato
  • fieno di terzo taglio è invece quello con qualità nutritive inferiori.
Stirpe di Terra _ Rinaldi Graziano


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Camminata con “Asparagi”

#camminate #asparago #colture

L’Asparago di Altedo IGP

STORIA

L’asparago della pianura bolognese ha una lontana e consolidata tradizione. I documenti storici comprovanti l’origine, la commercializzazione e l’impiego culinario di questo prodotto risalgono al XIII secolo. Tuttavia, è solo ai primi anni del XX secolo che si fa risalire la produzione dell’asparago, quando alcuni agricoltori altedesi, di ritorno da un viaggio a Nantes, in Francia, ne iniziarono la coltivazione sulla base delle nozioni tecniche acquisite. Da allora iniziò la coltivazione intensiva degli asparagi, che dopo la Seconda guerra mondiale divenne tra le più praticate e diffuse nella zona.

Fonte

Camminata con “Asparagi”
La terra è bassa

Quando raccogliere asparagi da orto

Sempre in primavera. Gli asparagi vengono raccolti scavando fino a 25 cm nel suolo. La raccolta degli asparagi, nella maggior parte delle aziende viene eseguita manualmente, usando un punteggio (un attrezzo che taglia l’asparago alla base).

Dopo aver raccolto un asparago è opportuno riempire il buco lasciato e levigare la superficie del suolo così da riconoscere più facilmente altri germogli che spuntano, pronti per il raccolto.

Gratitudine
#farmlife

Dove si produce Asparago di Altedo IGP

Asparago Coltura

Asparago Verde di Altedo IGP

Ricette

DESCRIZIONE

L’Asparago Verde di Altedo IGP è un ortaggio allo stato fresco della specie Asparagus officinalis L. ottenuto dalle cultivar Precoce d’Argenteuil, Eros, Marte e Ringo; altre cultivar possono essere presenti negli impianti in una percentuale non superiore al 20%.


Post PAC – Pianeta PSR

http://www.pianetapsr.it

Pianeta PSR


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Vita in Campagna

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Brunello di Montalcino – Barbi – Itinerario

Barbi – Brunello Montalcino
L’immagine è riconducibile ad un prodotto della vetrina on line di Barrique
Sull’Azienda:
Nel 1790 la famiglia Colombini acquista la Fattoria dei Barbi. Comincia così una storia di successi nella viticultura. I vini sono ottimi e nel 1892 si arriva al primo importante riconoscimento: una medaglia d’argento del Ministero dell’Agricoltura. Sarà solamente il primo di una lunga serie di riconoscimenti ottenuti sia in Italia che all’estero. Nel 2007 i vini dei Barbi raggiungono le vette delle classifiche internazionali con il Brunello Riserva e il Brunello Vigna del Fiore. L’azienda è oggi condotta da Stefano Cinelli Colombini, discendente dell’antica casata, custode delle antiche tradizioni e insieme promotore di grandi innovazioni tecnologiche.
ITINERARIO

L’itinerario è quello che si svolge nei pressi della città di Montalcino (Agostina Pieri, Andrea Costanti, Argiano, Campogiovanni, Canalicchio, Capanna di Cencioni, Caparzo, Caprili, Casanova di Neri, Casanuova delle Cerbaie, Case Basse, Castello di Camigliano, Castello Romitorio, Cerbaiona, Ciacci Piccolomini, Col d’Orcia, Collemattoni, Corte Pavone, Costanti, Di Seta, Donatella Cinelli Colombini, Due Portine-Corelli, Fanti-Tenuta San Filippo, Fattoria Casisano-Colombaio, Fattoria dei Barbi e del Casato, Fattoria Scopone, Fuligni, Il Poggiolo, Il Poggione, La Fuga, La Gerla, La Poderina, La Togata, Le Macioche, Marchesato degli Aleramici, Maurizio Lambardi, La Torre, Lisini, Luce della Vite, Mastrojanni, Mocali, Piancornello, Pieve Santa Restituta, Podere Brizio, Podere la Fortuna, Podere Salicutti, Poggio Antico, Poggio di Sotto, Poggio San Paolo, Quercecchio, Salvioni La Cerbaiola, Scopetone, Sesti, Silvio Nardi, Siro Pacenti, Talenti, Tenimenti Angelini, Tenimenti Ruffino, Tenuta Caparzo, Tenuta Col d’Orcia, Tenuta Collosorbo, Tenuta di Argiano, Tenuta di Castelgiocondo, Tenuta Friggiali, Tenuta Oliveto, Tenuta Valdicava, Uccelliera, Val di Suga, Verbena), uno dei “luoghi sacri” dell’enologia italiana, al centro di un paesaggio di incredibile bellezza, dove si producono anche olio, miele e formaggi di alto livello.
La città è sede dell’Istituto Europeo Vitivinicolo e del Centro Esposizione Vini. Numerose sono le aziende, tra cui merita una citazione di diritto la Biondi-Santi (sia per la produzione della Tenuta il Greppo, sia per quella di Villa Poggio Salvi, che per quella di Castello di Montepò a Scansano), che oltre ad indubbi meriti “storici” occupa un posto di primo piano per bottiglie che nel corso degli anni sono divenute degli oggetti da collezione e con delle annate da “svenire”.
Oltre al Brunello di Montalcino Biondi Santi, si segnala lo Schidione. 
Un’altra citazione va alla Banfi (nata nel 1978 tra un sodalizio italo-americano) che oggi è una delle più grandi e moderne aziende di Montalcino. Nella sua produzione si segnalano il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Riserva e i S.Antimo Excelsus e Summus. A Montalcino si svolgono numerose manifestazioni: Mostra-Mercato del Libro e Torneo di Apertura delle Cacce (agosto), Sagra del Miele (settembre) e Sagra del Tordo (ottobre).
FONTE:

Zona di produzione e storia
Zona di produzione: tutto il territorio del comune di Montalcino (Siena).
Il territorio del Comune di Montalcino, borgo senese la cui Rocca svetta a 564 m di quota sulla valle dell’Orcia, è costituito da un insieme di dolci colline ed è delimitato a nord ed a ovest dall’Ombrone, a sud dall’Orcia e ad est dal torrente Asso.
Ancora ai primi dell’Ottocento il termine “brunello” non era usato per indicare un vino, ma un’uva rossa, “sangiovese grosso”, diffusa sul colle di Montalcino.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Colore: rosso rubino intenso tendente al granato. 
Con l’invecchiamento assume sfumature bordeaux con unghia aranciata.
Odore: ampio, elegante e di grande armonia, con profumi nitidi, eterei, 
profondi e potenti per il supporto del grado alcolico.
Sapore: asciutto, caldo, robusto, carnoso, con perfetto 
equilibrio delle componenti e persistente sentore di vaniglia e di spezie.
ABBINAMENTI E TEMPERATURA DI SERVIZIO
Il Brunello di Montalcino in bottiglia può durare, se di buona annata, anche un secolo (altrimenti … poco meno), migliorando continuamente le sue qualità. E’ un grande vino per arrosti di carni rosse, cacciagione e carne alla griglia. Va servito a 20° – 22° di temperatura, sturando la bottiglia almeno 24 ore prima di mescere.
Per l’abbinamento si dovranno escludere i pesci, non solo quelli delicati, ma anche le varietà più saporite, che vengono talvolta accompagnate da vini rossi, ma giovani e freschi. Da escludere anche gli arrosti di carne bianca perché richiedono vini più leggeri per essere valorizzati.
FONTE: